mercoledì 1 settembre 2010

ALIUD PRO ALIO....

ALIUD PRO ALIO, "direbbero i più colti",....
....è infatti vero che la cultura liberale non nega a nessuno la libertà di parola, ma esistono anche i delitti di truffa, di falsificazione e di contraffazione, ben più gravi e socialmente ben più dannosi dei soliti fischi di piazza. Dell’Utri gira l’Italia, spesso messo in cattedra con la faccia che si compone in autorità, leggendo brani scelti da fantomatici DIARI di mussolini, con il fortissimo sospetto che si tratti di un’impostura!»
La cultura liberale non nega a nessuno la libertà di parola, scrive Francesco Merlo su Repubblica, ma esistono anche i delitti di truffa, di falsificazione e di contraffazioni.
Dell’Utri dice di attingere a un documento preziosissimo: i diari del duce di cui sarebbe entrato in possesso nell’ormai lontano 2007. Erano cinque volumi, ora sono diventati sei e forse cresceranno ancora, ma nessuna comunità scientifica, né archivistica né storiografica, ha certificato la loro autenticità. Al contrario, a tutti gli studiosi di Storia contemporanea sono sembrati falsi e, com’è noto, erano già stati bollati come patacca da, nientemeno, Renzo De Felice, che certo non si sarebbe spaventato di raccontare un Mussolini non gradito agli antifascisti. Insomma c’è il fortissimo sospetto che si tratti di un’impostura: aliud pro alio direbbero i colti garanti della libertà di espressione, se non fossero distratti dai fischi. 

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