lunedì 20 settembre 2010

L'ignoranza rende più controllabili....

Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico.
[Piero Calamandrei, dal Discorso al III Congresso dell’Associazione a difesa della scuola nazionale, Roma, 11 febbraio 1950]
Arrivato alla fine, letta la data, ho avuto un brivido. E No, non è una metafora, .....

martedì 14 settembre 2010

Il premier fa il "casting" dei Topi.....

«Non sono i voltagabbana e neppure i traditori, sono i topi che per tutta la vita aspettano il loro pezzo di formaggio e, come si addice ai topi vengono fuori solo quando la nave affonda, ballano tra le macerie della politica, mangiano pietanze di risulta: una fetta tagliata male, un sufflé sgonfiato, una panna smontata, roba comunque commestibile e ancora gustosa.» scri veMerlo su repubblica di oggi.

e Berlusconi fa il casting dei TOPI !.....

«... , qualche volta applica un tariffario, qualche altra si limita a spostare gli ascari da un casella all´altra, sa come solleticare le vanità, fa i conti, somma e sottrae, promette e divide, consegna la propria forza alle loro debolezze.»

e ancora:

« .....Come si vede è un altro imbroglio berlusconiano questa grande armata di ascari, questa sgangherata compagnia raccogliticcia. È sempre Berlusconi infatti che, di volta in volta, ha assegnato a questi uomini le diverse parti in commedia. Nulla a che fare dunque con la nobiltà del trasformismo e neppure con gli indiavolati tormenti del tradimento. Qui non c´è un nobile Bruto, ma l´alito guasto di un Jago minore. È insomma un altro trucco, l´ultimo dei lifting: Berlusconi spaccia i più vecchi, marginali e dimenticati berlusconiani per giovani vivaci e nerboruti neoberlusconiani, cambia d´abito ai clienti, rinnova i pupazzi in vetrina: un vero capolavoro di mediocrità. »

Nulla da aggiungere..... soltanto .... "chapeau" !

martedì 7 settembre 2010

Un decoder per il Premier...

Il discorso di Fini a Mirabello è risultato oggettivamente "criptato", e così Il Premier per capire dove finisce il comizio pubblico e dove  inizia la politica di FINI, ha chiesto ai suoi un "decoder" per  vederlo in chiaro.....e nonostante i potenti mezzi non è riuscito a capire se Fini è davvero disponibile a metterlo al sicuro dalla "persecuzione giudiziaria".....

mercoledì 1 settembre 2010

La nuova Campagna Acquisti (Elettorale) del Milan!

Dopo il fallimento della campagna acquisti di deputati e senatori finiani e del tentativo di farli squalificare dai suoi mazzieri stampa, SB si butta sui pallonari per cercare di vincere qualcosa almeno allo stadio, dove anche i tifosi del Milan lo stavano tradendo. 
Con la certezza.... che... le vittorie del Milan hanno contribuito a creare il mito “B. è il più grande Uomo del Fare degli ultimi 150 anni”.
La barca di milioni (18) spalati per acquistare un altro scarto dei club spagnoli, dopo Ibrahimovic, il brasiliano Robinho, è senza volerlo una verità politica: “Erano tanti anni che B. non era così appassionato e innamorato del Milan”.
E certamente!
Se gli allocchi (senza offesa ...) abboccano anche a questa ultima e disperata esca, tentativo estremo di recuperare quota nei sondaggi tanto cari al Cainano, da sbandierare nei suoi soliloqui (cosa che da un po’ di tempo non fa più, chissà poi perchè?), allora vuol dire che ce lo siamo proprio meritati.

ALIUD PRO ALIO....

ALIUD PRO ALIO, "direbbero i più colti",....
....è infatti vero che la cultura liberale non nega a nessuno la libertà di parola, ma esistono anche i delitti di truffa, di falsificazione e di contraffazione, ben più gravi e socialmente ben più dannosi dei soliti fischi di piazza. Dell’Utri gira l’Italia, spesso messo in cattedra con la faccia che si compone in autorità, leggendo brani scelti da fantomatici DIARI di mussolini, con il fortissimo sospetto che si tratti di un’impostura!»
La cultura liberale non nega a nessuno la libertà di parola, scrive Francesco Merlo su Repubblica, ma esistono anche i delitti di truffa, di falsificazione e di contraffazioni.
Dell’Utri dice di attingere a un documento preziosissimo: i diari del duce di cui sarebbe entrato in possesso nell’ormai lontano 2007. Erano cinque volumi, ora sono diventati sei e forse cresceranno ancora, ma nessuna comunità scientifica, né archivistica né storiografica, ha certificato la loro autenticità. Al contrario, a tutti gli studiosi di Storia contemporanea sono sembrati falsi e, com’è noto, erano già stati bollati come patacca da, nientemeno, Renzo De Felice, che certo non si sarebbe spaventato di raccontare un Mussolini non gradito agli antifascisti. Insomma c’è il fortissimo sospetto che si tratti di un’impostura: aliud pro alio direbbero i colti garanti della libertà di espressione, se non fossero distratti dai fischi.