mercoledì 11 agosto 2010

Speriamo Bene ....

Fino a qualche settimana fa credevamo di essere alla vigilia di un nuovo 25 luglio (1943, seduta del Gran Consiglio che spodestò il  Duce)...Adesso, dopo il brutto papocchio di Montecarlo e lo scivolone di Fini,  sembra più di essere alle soglie di un nuovo 6 aprile  (1924, quando il partito nazionale fascista prese il 61,3% dei voti alle  elezioni politiche,e il regime si consolidò definitivamente).

Scrive Chiaberge su ilfattoquotidiano.it "
La legge Acerbo approvata l’anno prima dal consiglio dei ministri prevedeva un premio di maggioranza pari ai due terzi dei seggi in palio per la lista che avesse superato il 25% dei voti. Una riforma elettorale sostenuta anche dai liberali e da una parte dei popolari, che lo storico Sabbatucci ha definito un classico caso di “suicidio di un’assemblea rappresentativa”.

Per giunta, i fascisti trovarono il modo di rubare altri 19 seggi alle minoranze presentando in varie regioni, oltre al Listone Mussolini una lista civetta (la lista bis). Le opposizioni di centrosinistra ottennero solo 161 seggi, benché al Nord fossero in maggioranza.
Adesso al posto di Acerbo c’è Calderoli con il suo Porcellum, il Listone ha il nome di un altro Cavaliere, i manganelli e l’olio di ricino sono (per ora) rimpiazzati dalle meno dolorose, ma ugualmente micidiali raffiche di piombo di Vittorio Feltri.

Insomma, di analogie ne vedo tante, troppe. Sono un catastrofista, un disfattista o – come mi accusa Alfonso Berardinelli sul Corriere – un malinconico liberale professionista dell’indignazione? Vi prego, convincetemi che ho torto. E soprattutto, che gli italiani hanno imparato la lezione della storia e non ricadranno un’altra volta nella trappola del 1924, mandando a casa Berlusconi e la sua masnada. Prima che sia troppo tardi.
"

Nessun commento:

Posta un commento